venerdì 27 maggio 2011

Letture quotidiane 3

"L'immobilismo di un conoscere acquisito in via definitiva sarebbe la negazione del pensiero stesso."

"... nel campo delle opinioni, maggioranza non coincide con ragione, e ragione in un settore non significa ragione in tutti."

Walter Belardi, convegno sul tema Tradizione cultura e crisi di valori, Roma 1982

mercoledì 25 maggio 2011

Benedetto Croce

« ... e su questo terreno, traballante a ogni passo, dobbiamo fare il meglio che possiamo per vivere degnamente, da uomini, pensando, operando, coltivando gli affetti gentili; e tenerci sempre pronti alle rinunzie senza per esse disanimarci »

(Benedetto Croce dai Taccuini - marzo 1944 - in Scritti e discorsi politici, Vol I pp.276-277 )
 


... basterebbe farsi ispirare dal vento della storia per vivere una vita degna... se solo i "cosiddetti" politici di oggi fossero in grado di ascoltare...

Gelsomino - Jasmin


Il gelsomino notturno

E s'aprono i fiori notturni, 
nell'ora che penso a' miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari. 
Da un pezzo si tacquero i gridi: 
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l'ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala
l'odore di fragole rosse. 
Splende un lume là nella sala.
Nasce l'erba sopra le fosse.
Un'ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l'aia azzurra 
va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s'esala
l'odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s'è spento . . .
È l'alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l'urna molle e segreta,
non so che felicità nuova. 


Pascoli 

Letture quotidiane 2

"Di fatto una vera tradizione culturale non è una trasmissione di beni consolidati, ma di mezzi e premesse per acquisirne di nuovi, è il continuo oggettivarsi di capacità creatrici, libere nella loro storicità"

Walter Belardi, convegno sul tema "Tradizione cultura e crisi di valori", Roma 1982

Credo che l'Italia stia diventando orfana di questa tradizione culturale. Proprio oggi ho saputo che un politichello della zona ha pagato 100 euro ciascuno a dei ragazzini del suo paesello per farsi votare.
Chi è peggio: chi cerca di comprare o chi accetta di vendere il proprio cervello al miglior offerente?

martedì 17 maggio 2011

Ascoltare e meditare...

giovedì 5 maggio 2011

L'acqua è un bene comune

mercoledì 4 maggio 2011

Letture quotidiane

[...] la Tv è un fatto sociale. Piuttosto "immorale" nelle proprie procedure interne, smemorata, contraffatrice, adescatrice, poco preoccupata delle conseguenze delle sue immagini e quindi dei suoi soggetti, la TV eccelle ciononostante nel fare la morale agli altri, a noi. Essa ci fornisce ogni giorno i buoni e i cattivi. Fatale alle grandi cause, il piccolo schermo è il nostro curato di villaggio, che provvede alla cura pastorale, se non altro gerarchizzando giorno per giorno gli eventi e i personaggi "in rialzo", quindi in vista, e "in ribasso", quindi fuori campo. La scaletta dei programmi scongiura il caos. E' già una toelettatura del disordine ambientale. Il Tg è ancor più rassicurante per il suo gregge: messa a ore fisse, pastore-vedette dal volto familiare, ordine immutabile delle rubriche

Régis Debray, Vita e Morte dell'Immagine