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domenica 4 marzo 2012

La morte è una cosa sacra...

... non dovrebbe stare sulle bocche degli stolti.

venerdì 24 febbraio 2012

Per Lorenzo Jovanotti Cherubini

Ciao Lorenzo,
questa è la supplica di una moglie disperata.
Mi chiamo Katiuscia e sono la moglie di un tuo grande fan che ti segue
da sempre: Roberto Graziani di Macerata (nelle Marche). Quando dico da
sempre è da sempre sul serio, non scherzo: siamo venuti insieme (da
poco fidanzati) ad una delle tue prime esibizioni alla discoteca
Arcobaleno di Sforzacosta (nostro paesino di residenza) nei primissimi
anni '90 quando ancora cantavi Jo-va-no-tti!! Roberto, inoltre,
colleziona tutti i tuoi album e conserva il primo come una vera
reliquia (e parlo del disco in vinile!).
Ogni volta che è stato possibile siamo venuti ai tuoi concerti quando
sei venuto in Ancona e l'ultimo, a Maggio 2011, è stato il regalo
della prima Comunione a nostro figlio Tommaso (il primo concerto della
sua vita non poteva che essere di Jovanotti!).
Mio marito Roberto condivide il tuo modo di pensare e di vivere la
vita, insomma, è uno che pensa "positivo" ed averlo incontrato venti
anni orsono è stata la mia fortuna più grande: costruire una famiglia
con lui (Tommy di 11 anni ed Ely, Elisa, di 5 anni) è un sogno
realizzato.
Oggi sono io che vorrei realizzare in qualche modo un suo sogno:
Roberto il 7 Marzo compie 40 anni e avrebbe sempre voluto festeggiare
il suo compleanno con la famiglia, gli amici e... Jovanotti. Questo è
il suo sogno nel cassetto da quando lo conosco: non sai quante volte
mi ha detto (m'ha fatto una testa!) "Come sarebbe bello se ci fosse
Jovanotti a cantare". So benissimo che questo non è possibile ma ti
prego di aiutarmi a rendere questo giorno comunque speciale in qualche
modo: potresti inviarmi un messaggio autografato, un audiomessaggio,
un videomessaggio...? Sono disposta a qualsiasi cosa, ti prego
aiutami.

Katiuscia

venerdì 7 ottobre 2011

...

Stay hungry, stay foolish...

domenica 12 giugno 2011

Addio...

... ce ne fossero di più.

mercoledì 25 maggio 2011

Gelsomino - Jasmin


Il gelsomino notturno

E s'aprono i fiori notturni, 
nell'ora che penso a' miei cari.
Sono apparse in mezzo ai viburni
le farfalle crepuscolari. 
Da un pezzo si tacquero i gridi: 
là sola una casa bisbiglia.
Sotto l'ali dormono i nidi,
come gli occhi sotto le ciglia.
Dai calici aperti si esala
l'odore di fragole rosse. 
Splende un lume là nella sala.
Nasce l'erba sopra le fosse.
Un'ape tardiva sussurra
trovando già prese le celle.
La Chioccetta per l'aia azzurra 
va col suo pigolio di stelle.
Per tutta la notte s'esala
l'odore che passa col vento.
Passa il lume su per la scala;
brilla al primo piano: s'è spento . . .
È l'alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l'urna molle e segreta,
non so che felicità nuova. 


Pascoli 

martedì 29 marzo 2011

Treme


Solo per buongustai...

martedì 13 aprile 2010

Un istante...

tanto è durata la sensazione che sarebbe stato più facile privarmi di questo mondo piuttosto che sopportare il dolore che mi straziava lo stomaco e mi spremeva le lacrime nell'anima e nella mente... ho paura di non farcela... ora che so come il mondo davvero è... non so se posso sopportare ancora...

martedì 9 febbraio 2010

Ho bisogno di sole!

giovedì 17 dicembre 2009

Maurizio Pollini

"l'arte è per la società quello che sono i sogni per l'individuo..."


grazie

mercoledì 9 settembre 2009

Figlio della luna

giovedì 20 agosto 2009

Mandragora

... la strega è un frutto di terra...

giovedì 2 luglio 2009

Nostra dea


Minerva vittoriosa sull'ignoranza
Bartholomaeus Spranger (Anversa 1546 - Praga 1611)

sabato 21 marzo 2009

Buon equinozio a tutti

Mi piace lavorare con le mani, mi piace sporcarle e immergerle nella materia.
Mi piace creare con le mani, mi piace plasmare e spezzare la materia.

Mani di strega... mani di donna che ulula alla luna nera.


mercoledì 7 gennaio 2009

Inno a Venere e all'Amore

Ami domani chi non amò mai: domani ami chi amò.
Ecco la nuova primavera, la primavera dei canti; di primavera è nato il mondo, di primavera concordano gli amori, di primavera sposano gli uccelli e la foresta spiega la sua chioma dalle piogge fecondatrici. Domani la congiungitrice degli amori tra le ombre degli alberi intreccia verdi capanne con ramoscelli di mirto. Domani detta Dione le sue leggi dall’altissimo trono.
Ami domani chi non amò mai. Domani ami chi amò.

Essa di floride gemme dipinge la purpurea stagione, essa i boccioli che gonfiano al soffio di Zefiro sospinge nelle loro corolle: essa della lucente rugiada che l’aura notturna depone, diffonde le umili stille. Ecco splendono le lacrime tremanti tratte giù dal loro peso: la goccia che sta per cadere pende inerte nel suo piccolo globo. Ecco le fiorenti porpore hanno già svelato il pudore. Quell’umore che gli astri stillano nelle notti serene domani tutte si sposino le vergini rose.
Fatta del sangue di Venere Ciprigna e di baci d’Amore e di gemme e di fiamme e della porpora del sole, domani il rossore, che si nascondeva sotto l’ignea veste, la rosa non si vergognerà di sciogliere dall’unico boccio.
Ami domani chi non amò mai: domani ami chi amò.
La voluttà feconda i campi; i campi sentono Venere. Lo stesso Amore, figlio di Dione, si dice nato in campagna. Mentre la terra rifioriva, essa lo accolse al suo seno, essa lo educò coi delicati baci dei fiori.
Ami domani chi non amò mai: domani ami chi amò.
La stessa dea ordinò alle Ninfe di recarsi nel bosco di mirti; Cupido, suo figlio, accompagna le fanciulle; tuttavia non si può dire che Amorestia in riposo visto che porta con sé le frecce.
Andate, o Ninfe. Ecco che Amore ha deposto le frecce, è in riposo; gli è stato ingiunto di venire con voi disarmato, gli è stato ingiunto di venire nudo affinché non posa nuocere a nessuno con l’arco e con le frecce o con la fiaccola. Tuttavia, o Ninfe, state attente perché Cupido è bello: egli è tutto in armi anche quando di esse è spoglio.
Ami domani chi non amò mai: domani ami chi amò.
[… ]
Ecco già sotto alle finestre i tori stendono i loro fianchi, sicuro ognuno del nodo coniugale ond’è avvinto. Sotto l’ombra coi mariti ecco i greggi belanti delle pecore: e pure gli uccelli canori non volle la dea che tacessero. Già i garruli cigni riempiono gli stagni del loro rauco strido, all’ombra del pioppo echeggia il canto della fanciulla di Tereo, sì che tu credi che sensi d’amore ella esprime con la gola armoniosa anziché lamentare la sorella per il barbaro marito. Lei canta e io taccio. Quando viene la mia primavera? Quando sarò come la rondine e finirò di tacere? Ho perduto tacendo il mio canto, e Febo non mi considera più. Il silenzio perdette così la tacita Amicle.
Ami domani chi non amò mai: domani ami chi amò.

giovedì 20 novembre 2008

AETERNITAS ROMAE

"La sacralità dell'Urbe, ovviamente, per noi, non ha niente a che vedere con la exitiabilis superstitio che tra le sue mura (sacre) bivacca accampata da duemila anni. Roma non è Sacra per codesta semitica infatuazione, dunque, ma, nonostante essa e a prescindere da essa, perché omphalos dell'Occidnete e sede sacra pertanto della epifania della nostra Tradizione; che è quella per l'appunto Romana, della quale, giova aggiungere, la dominante setta galilea MAI è riuscita ad appropriarsi INTERAMENTE ed in PROFONDITA', non potendo realizzare (in toto) simile operazione di plagio e di usurpazione, data la natura profondamente estranea e irriducibile della Romanità stessa a codesta "summa" orientale di femminili e puerili sciocchezze.
Per concludere c'è da dire che la Tradizione Romana PRECEDENDO l'imporsi della religione suddetta è da essa AUTONOMA ed è ETERNA, essendo la Realtà Metafisica dell'Italia e dell'Occidente."


Aeternitas Romae - La Via Eroica al Sacro dell'Occidente secondo la Tradizione Ermetica
Giandomenico Casalino 1982, edizioni Il Basilisco, Genova.
Introduzione pag. 9, nota 1.

sabato 1 novembre 2008

Benvenuto nuovo anno


Che l'alba vi porti calore,
che il nuovo trascini con sé l'esperienza del vecchio,
che la luce del rinnovato sole
bruci tutto ciò che del passato va lasciato.

Buon anno.
M.

martedì 14 ottobre 2008

Minerva


Vergine armata. Civetta prudente.
Alloro che inorgoglisce il suo popolo.
Giustizia divina.
Illumina il mio cammino
con la tua immensa saggezza.